No è che sto andando a Torino da mio fratello dobbiamo fare una cosa con l’assicurazione della macchina io ho diciotto anni mi sono comprato una golf usata mio fratello mi ha detto che ha trovato un assicuratore che non mi fa pagare tanto abito a Massa con la mia ragazza a casa insieme ai suoi l’ho conosciuta a scuola-guida ci guardavamo e sorridevamo poi ci siamo parlati ci sto bene insieme mio padre è sulla sedia a rotelle guidava i camion e adesso è depresso l’assistente sociale ha detto che dovevo andare in casa-famiglia ma quando il padre della mia ragazza una volta m’ha accompagnato in casa-famiglia ha detto tu qui non ci puoi più stare e nel giro d’un mese ha svolto tutte le pratiche e adesso abito con loro lavoro in una pizzeria che il capo m’ha detto senti Maicol se qui ti fai il culo guadagni ed io mi faccio il culo così ho i miei soldini un po’ ne do a casa per contribuire alle spese perché i suoi genitori sono stati così gentili la madre della mia fidanzata mi lava anche i vestiti e li stira mi sembra giusto contribuire io vorrei solo lavorare così posso comprarmi una macchina nuova e posso portare la mia fidanzata in liguria a mangiare il pesce chissà se posso farlo sai con il lavoro da pizzaiolo non lo so ma io so soltanto che sono stato fortunato in fondo con l’amore

Ascoltavo Maicol che compendiava la sua vita dentro intense e nervose boccate di sigaretta, col piede appoggiato agli scalini in ferro del treno. Aveva gli occhi neri e grandi, parlava veloce con un’inflessione ligure e toscana, sbrodolata sulle erre da una rotazione liquida.
Fumavamo svelti, nel tempo breve di una sosta per far salire le persone.
Lo immaginavo mentre faceva le pizze, mentre tornava a casa e la mamma della fidanzata gli stirava i calzini. Avevo dormito poco, e Maicol mi stava ricordando che l’amore, alla fine, segue segmenti obliqui ma semplici e per lui era arrivato in un sorriso, a scuolaguida.
Le scogliere delle Cinque Terre spiovevano roccia e primavera al di là del vetro, ed il sole alto bruciava il pensiero di quanto io fossi invece piuttosto bravo a complicare la bellezza.
A Torino lo salutai, sperando con tutto il cuore che l’assicurazione costasse poco.

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